Gli articoli si guardano, le fotografie si leggono (Arrigo Benedetti)







martedì 20 marzo 2012

Hills Place. Architettura liquida.


Se Lucio Fontana avesse progettato un edificio l’avrebbe fatto così. 

È architettura in un’opera pittorica e scultorea insieme, il fronte che spunta timido in una traversa secondaria di Oxford Street. Un vicolo stretto e senza luce che chiedeva riscatto, lì ad un passo dal flusso continuo di umanità sbadata che attraversa la via dello shopping. 

Amanda Levete ha pensato ad una architettura che si scioglie. In luoghi così c’è poco da migliorare, un esperimento eccentrico può fare molto di più. Come incuriosire un passante frettoloso? Con un richiamo luminoso, una superficie che riflette la luce. Come migliorare la vista dall’interno su quel vicolo buio? Ribaltando di qualche grado il concetto di finestra e disegnandola come un grande occhio allungato, rivolto verso l’alto. Basta guardare il cielo ed escludere dal campo visivo quel che non si vuol vedere.

Il rivestimento e’ ottenuto con profili di alluminio di 140mm assemblati sul posto e abbinati a rifiniture color argento per le cornici ricurve. Il tutto prodotto e montato secondo i sistemi di alta qualita’ della cantieristica di navi e yatch di lusso.  

Il piano terra e’ invece rivestito in pannelli di vetro in sandwich con una pellicola dicromatica che si illumina tramite fibre ottiche. L’effetto di sera e’ come se l’edificio poggiasse su un volume d’acqua colorata.

Chapeau a Hills Place!









AL_A Architects

1 commento:

  1. Notevole, finalmente una modellazione della facciata che non è fine a sé stessa, ma si piega per dare una nuova prospettiva all'interno e per "affascinare" il passante distratto; sarebbe bello poterci entrare e ammirare il cielo attraverso questi "occhi": non si può avere qualche foto? :)

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