Gli articoli si guardano, le fotografie si leggono (Arrigo Benedetti)







domenica 20 settembre 2020

CONVERSAZIONI ONLINE. SETTEMBRE 2020

Ovvero cosa fare delle (meravigliose) foto di Punta Licosa


Ho beccato uno studio che legge i numeri di come e quanto parliamo nei social. Di luoghi intendo, non dei fatti nostri. Numeri di quando parliamo di città e dintorni e del posizionamento globale che per quelle città ne deriva.

Si capiscono e si confermano parecchie cose divertenti. Beninteso, per quel poco che può interessarcene, ora che andar per città a far sopralluoghi e verifiche sul campo, non è proprio così immediato. 

Lo studio si chiama "Le città più discusse d'Europa" e lo ha fatto per il secondo anno, ING Media di Londra, un'agenzia che si occupa di comunicare cose sull'ambiente costruito (aka dove abitiamo) e che a me piace assai. L'anno scorso la lista contava 40 città, quest'anno ne riporta 50.

Il presupposto è intelligente: viviamo di classifiche tra le città globali riguardo ad ogni caxxata della vita urbana, dove fare investimenti, dove vanno a vivere i talenti, dove l'aria è più pulita, quali i luoghi più naturalistici, la città che ha più orsi e quella dove si mangia meglio. Cose che naturalmente conducono, anche in subliminale, le nostre scelte di viaggio.

Ma che succede quando tutti questi bei temi diventano messaggistica digitale? Quanto impatta sul 'brand' di una città il ritrovarsi in migliaia di foto col caffè del mattino, puntato sul suo miglior panorama, piuttosto che al tramonto (oh il tramonto!) in riva al mare o vicino a un qualsiasi corso d'acqua (in caso basta anche una piscina) su cui far specchiare l’ultimo cencio di nuvola che ignara attraversa il cielo?

Ebbene ING Media s'è fatta carico di pescare tutti i messagginini di miliardi di account (sì anche il tuo) in cui si fa nome e cognome di (qualsiasi) città in giro per l’Europa, da Vienna a Helsinki a dove ti pare, in sei lingue diverse, arabo incluso (l'italiano NON è contemplato) e di catalogarli ciascuno in un settore dedicato, perché "la visibilità digitale evidenzia che la misura in cui le persone parlano di città è positivamente correlata al potenziale economico a livello locale e nazionale"
E allora graaazie, che aumentare la consapevolezza di un luogo aiuta a posizionare quel luogo nel mondo digital-connesso e viceversa! Il gioco è reciproco e senza fine. E' come per gli influencers. Più è alta la tua quota di conversazione online, più sei in alto in classifica. Più sei su, più sei una città cool. Per chi? A favore di chi? Boh.
Pare che la faccenda non sia così direttamente proporzionale come appare. 

Delle 50 città c'è chi arriva a soggiacere sotto il proprio enorme, peso social-mediatico e chi si impegna a mostrare ogni angolo di risorsa potenziale del suo territorio per aumentare risonanza del profilo digitale e relative ricadute nella realtà reale delle fruizioni locali. Leggasi eterna diatriba: città importantissime vs aree urbane meno note in cerca di nuove opportunità.
E che dire dei modelli di conversazione digitale. Sempre uguali? Ovvio che no! Variano con le tendenze annuali, con il capriccio di qualcuno o con qualche news insignificante di quarto livello che arriva a sbaragliare lastminute. A quel punto, se questa è instabilità, il gioco si fa su strategie di lungo periodo, che coprano TUTTE le piattaforme social, e le notizie online, che mantengano SEMPRE lo slancio del primo giorno, e sappiano adattarsi agili all'ambiente online in continua evoluzione

Chi c'è in testa alla classifica? Ma naturalmente Londra e Parigi. Roma al 6* posto è preceduta da Madrid, Instanbul e Barcellona. Milano va al nono Scendere di postazione è un soffio, Roma lo scorso anno era quarta. Risalire? una fatica. In media si scende di tre posti e se si sale, si sale di uno.
Londra e Parigi prendono un terzo delle conversazioni online totali. 
Londra è in testa per menzioni su quasi tutte le piattaforme: notizie, Twitter, Facebook, Reddit, YouTube, Instagram, blog e recensioni e commenti.
Berlino va bene con le notizie ma è scarsa sui social. 
Valencia, Istanbul e Barcellona vanno forte nei social e scarse sulle news online. 
Più citta insieme, dello stesso paese, diventano colettivamente responsabili della copertura online di quel paese, dunque del suo piano di comunicazione. Dunque, i paesi con più città in classifica hanno maggiori probabilità di ottenere risultati economici migliori. E il gioco è fatto.
Le lingue chiave per attirare la visibilità digitale sono l'inglese e lo spagnolo seguiti da tedesco, francese, giapponese e arabo. Che l’italiano non esiste l'abbiamo già detto. Inutile aggiungere che menzioni in più lingue fanno più traffico

Di cosa si parla?
Gli eventi dal vivo sono responsabili di quasi la metà di tutti i contenuti di tendenza nelle prime 50 città europee. Dunque se vuoi far parlare di te, tu città, devi arrangiarti in LIVE, perché è nel LIVE il maggior valore di comunicazione strategica. Che sia sport, cucina, il lancio di una bella porsche elettrica, o questioni politiche virali. Anche l'attivismo legato al clima ha funzionato, ma sappiamo come è andata a finire. LIVE, devi andare di LIVE

ING Media ha studiato 276 città in 53 paesi con una serie di 29 classifiche di città globali, e una conclusione in elenco aggregato delle prime 50 città  classificato in base alle menzioni digitali totali del 2019 su Twitter, forum, blog, notizie, Reddit, Facebook, Instagram (set di dati parziale), commenti e recensioni. Il cosa si condivide (inconsapevoli o strategici) nelle conversazioni online, di cosa si parla, cosa si commenta, piace o non piace (ahinoi) impatta seriamente il place-branding. Occhio.

La faccenda genera un dinamismo di scalata tra il perverso e il necessario. Chi è in testa, le prime 5 città, arrivano ad esaurire il potenziale di autorigenerazione mediatica, a favore di chi è basso in classifica e sgomita per scalare la vetta. Ad eccezione di Roma le prime 5 città hanno una copertura di notizie più tradizionale, in compenso hanno enormi quantità di contenuti generati dagli utenti. Roma è al primo posto per i forum (e te pareva) l'unica piattaforma che per Londra riporta dati bassissimi. 

E come è possibile che Porto possa ritrovarsi in testa alla top 5 per la cultura! Possibile eccome. Ce li ricordiamo i viaggi di chiunque in qualunque anfratto di quella cità nel 2019? Chi di noi non ha visto almeno ottocentomila immagini degli azulejos di São Bento. Ecco.
 
INSOMMA. Le classifiche globali delle città ci dicono quali sono le città a cui dovremmo prestare attenzione. Nel mondo digitale, invece, queste città sono proprio quelle che attirano meno menzioni. DUNQUE. Sono queste le città che hanno il maggior potenziale per far crescere i loro profili digitali sfruttando i loro punti di forza in modo più strategico. E' l'unico modo per avvicinarsi alle città top classifica più messaggiate nelle conversazioni online. Ed è quel che è accaduto nell'ultimo anno a Copenaghen, Stoccolma e Helsinki, collettive e collaborative. 

Cosa può fare una Zurigo, alta nelle conversazioni finanziarie e bassa in quelle culturali? Darsi da fare con arte, letteratura e affini, magari con una fotina caffè cappuccino e panorama urbano di default. 

Cosa farò delle mie fotine di mare a Punta Licosa? Me le tengo strette. Perché se il Cilento entra in classifica la mia Villa Leucosia comincia a piacere a troppa gente e finisce che tutti non ci stiamo 
E poi le torte di Paola a me piace gustarmele da sola alle 8 del mattino sul terrazzo frontemare. 
No photo please.