Gli articoli si guardano, le fotografie si leggono (Arrigo Benedetti)







sabato 10 ottobre 2020

di partenze, bucato, asciugatrici e altri racconti


Quando viaggi tanto e viaggi spesso, valigie varie, di vario taglio, dal breve al lunghissimo raggio, restano lì pronte, sempre pronte, aperte ad ogni opzione. Se in casa hai una stanza intera da dedicargli, incluse operazioni domestiche di imbarco-sbarco, tanto meglio.

Sta di fatto che (nella vita precedente) mentre fai (facevi) cose, ti ritrov(av)i abituato a ricalcolare a mente, numeri e statistiche alla voce 'valigia/armadio - cosa c'è di pulito', ovvero quante magliette, mutande, calzini, jeans e dintorni, hai lì pronti e/o da lavare per la prossima partenza. L'opzione lavaggio in hotel o acquisto in loco, una volta a destinazione, vale sempre. Il piacere (a casa) di gestire tempi e morbidezze col prodigio dell'asciugatrice non ha prezzo. Insomma, in quella vita lì, antica di soli pochi mesi, facevi la valigia a mente, mentre sbrighi (sbrigavi) altro, e tutto (anda)va da sé, come in una vita mobile parallela.

Ebbene. 

Quando non parti più, il ricalcolo automatico ancora non l'ha capito, e quando meno te l'aspetti parte (in automatico) con la valigia da preparare e la faccenda statistiche magliette/mutande/jeans pronti o da lavare. Ma pronti a cosa, ora. A cosa!

Nulla di quel che ora serve nel quotidiano è soggetto ad alcun ritmo d'urgenza usa/lava/asciuga/parti and repeat.

Così accade che mentre sei lì in macchina a trafficare, guardi quel pensiero partito ad embolo e realizzi che lavo/pronto/parto non ha proprio significato alcuno. Realizzi che puoi lasciar tutto lì nel cesto da lavare e mai niente accadrà. Ti accorgi che nel tempo, dei preziosi articoli d'abbigliamento d'uso planetario, dalle mutande, alle magliette ai jeans e chennesò, ne possiedi a migliaia sparsi in giro. Abbondano. Ma certo, fino a febbraio 2020, ovvero l'altro ieri, ne occorrevano scorte di sicurezza e per tutte le stagioni. Dall'inverno di qui ti spostavi all'estate di là e ritorno, incurante (ma felice) di unire emisferi opposti, tu e il tuo bucato organizzato. 

Di colpo ti ritrovi a ragionare sulla stagione in corso, sulla variazione di stagione, sul se piove o è solo nuvolo, su 'oggi è due gradi meno di ieri'. Di colpo realizzi che è il caso di fare il "cambio di stagione" che mai ti aveva sfiorato da anni, intenta com'eri a portartele sempre tutte e quattro in giro insieme, le stagioni. 

C'è che non si viaggia. questo c'è. 

C'è che dai tempo al sole di asciugarti i panni, senza che però riesca ancora ad asciugarti il cuore.