A Bermodsey street, la gentrification si esprime in una delle sue
forme piu’ rappresentative. Potremmo assumerlo a modello comparativo. Da luogo
a forte valenza storica (e’ qui che si fa risalire la fondazione romana di
Londra) a popoloso quartiere operaio per le fabbriche di concia e per la
Hartley delle marmellate, Bermondsey ha visto una progressiva sostituzione
sociale, con trasformazioni fisiche e funzionali, tutte di iniziativa privata,
che ha cambiato volto al quartiere, in meno di un decennio.
L’aspetto significativo,
che poi e’ al centro di tutta la questione gentrification, e’ la conservazione di una certa identita’,
circa valore e carattere dei luoghi, in
senso sociale oltre che fisico, che a Bermondsey e’ fortemente tutelata e
motivo di orgoglio. Il BVAG
(Bermondsey Village Action Group) ne e’ prova e testimonianza, da quando i
residenti vi si associarono come watch dogs, per impedire la costruzione di tre
grattacieli cugini della vicina Shard, che avrebbero completamente sconvolto
l’ordine delle cose.
L’atmosfera del
villaggio qui si avverte davvero, anche con gentrifiers di super gentrification.
Ovvero, popolazione giovane, di cultura elevata, occupata in quadri manageriali
di finanza e industrie creative; di provenienza globale, dall’elevata mobilità,
dunque poco radicata, ma con voglia di socialità e interazione, che fa
community, anche se ad alto tasso di turnover. Il fenomeno di
sostituzione/esclusione sociale a scapito dei ceti piu’ bassi, rivendicato da
chi si oppone alla gentrification, e’ certo avvenuto e in quote importanti, ma
non tali da egemonizzare l’area e polarizzarla ad un livello inaccessibile. La
presenza di una forte base popolare nelle council houses e’ uno degli aspetti
caratterizzanti il quartiere, ne fa da connettivo ambientale, con risultati di
grande inclusivita’ sociale. La permanenza di alcune delle attivita’
commerciali preesistenti, il rifiuto di accesso al franchising globale, crea un
mix funzionale a forte densita’ ma dal basso impatto, quasi tutto si svolge su
un unica strada.
Se cercavamo un caso di
gentrificazione autentica, a Bermondsey c’e’. Per condizioni iniziali,
attori/stakeholders, scala di intervento e tipologia delle trasformazioni
urbane, il processo e’ ascrivibile a tutti gli effetti ad un autentico
meccanismo di gentrification, generato spontaneamente e non pianificato. La
garanzia di successo contro lo snaturamento dei luoghi, sembra risiedere
proprio nella connotazione sociale della
gestione del processo, dal valore di
vicinato, alle forme organizzate di tutela di interessi collettivi e
appartenenza ad una comunita’ di quartiere come il BVAG.
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