Gli articoli si guardano, le fotografie si leggono (Arrigo Benedetti)







domenica 26 febbraio 2012

After Life design. Saremo tutti delle lampadine.



Problema: come farsi ricordare dopo la morte? Da oggi è possibile suggerire ai posteri il modo in cui desideriamo si conservi memoria della nostra esistenza.


Ci piace un oggetto in particolare? Magari che si accende, o si muove. Forse meglio come un’azione, un movimento? Un clown, un acrobata, un pagliaccio? Ci piace andare in bicicletta? Ed ecco che girano le ruote. Amiamo la risacca delle onde al chiaro di luna? Eccone riprodotto il suono. A muovere le ruote, a far risuonare le onde, alle capriole del pagliaccio acrobata, provvederà la nostra stessa energia “vitale” meglio, un concentrato chimico della stessa, che sopravvive alla nostra morte, quando avremo superato la deadline, la nostra propria data di scadenza.


Afterlife converte il potenziale chimico del corpo che si sviluppa nel processo di ritorno alla materia primordiale, in energia elettrica, alimentata attraverso le cellule microbiologiche trasformate. Insomma energia elettrica generata dalla reazione elettrochomica della nostra stessa materia organica. Quella energia viene immagazzinata e conservata in una normalissima batteria, quelle cilindriche di tutti i giorni, tipo duracell.


Afterlife battery può essere usata in una vasta gamma di prodotti “alla memoria” pensati e costruiti su misura, sulle esigenze/performances che meglio rappresentano noi stessi o le nostre incompiute aspirazioni. Prodotti appositamente conformati su specifiche richieste testamentali, o in base all'idea che i nostri cari vorranno conservare di noi, quando ci saluteremo definitivamente.


Utilizzare la batteria offre sicuri benefici psicologici e sentimentali. Dove esattamente posizionare la batteria è una estrema, personale ed emotiva scelta di chi/come vuole ricordare, di chi/come vuol essere ricordato.


Switch-on e switch-off a piacere da utilizzare quando il caro estinto ci mancherà, quando vorremo invitarlo alle nostre feste, quando vorremo presentargli le nostre nuove conoscenze. L’energia della persona una volta convertita in “raggio di luce” può continuare per l’eternità, ed essere utilizzata per momenti speciali, un compleanno, un anniversario. O semplicemente per aspettare insieme l'alba, come una volta, in una notte che non finisce.


Afterlife è un'invenzione di James Augier e Jimmy Loizeau, presentata al "Critical minds: critical spaces. Intellectuals between discipline and trasgression" alla UCL, University College London.


Afterlife-autoricarica, per guardare giù e sorridere, nel baratro esilarante dell'esistenza.


My friend John Adams



My friend Tom O'Brian










1 commento:

  1. Secondo il grande filosofo Martin Heidegger (ancora lui!), l'uomo non è una semplice presenza, come le cose, il cui modo di essere è puro sussistere, l'uomo è un essere possibile, la sua esistenza è progettarsi, andare sempre oltre se stesso, un continuo trascendere, un ex-sistere! Tutto questo solo finchè è in vita, ma l'uomo è finitezza. Ed è appunto la morte,quando lo coglie, a decretare la fine assoluta di ogni possibilità,di ogni progetto, la morte è la sua ultima, certa, insuperabile possibilità, la sua possibilità più propria; accettare, riconoscere questa verità, vivere cioè per la morte, renderebbe autentica la sua esistenza. Peccato per il filosofo che non è più e che non saprà mai di una possibilità residua, dopo quella della morte, quella di diventare afterlife battery e, grazie ad essa, un lume souvenir da comò,un sonaglino sveglia o una figurina memorabile in moto perpetuo! Proprio il trionfo dell'inautentico, povero Martin! guido.sesto@yahoo.it

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